mercoledì 29 aprile 2009

fossi foco

se fossi foco arderei il mondo

martedì 28 aprile 2009

Stronzate solo stronzate, si

Stronzate, solo stronzate. Un mare di stronzate
Unica nota postiva in questa serata sono i rumori dei fulmini. Bellissimi rumori.
Adoro quel rumore più della musica, ti entra dentro, ti fa sentire roccia che si spacca.
Spaccato di roccia

lunedì 27 aprile 2009

La lenza e l'amo

riporto qui di seguito la mia lenza e all'amo ci sono io.

---------------------------------------------

uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 09:20
Succhiamoci l'energia.

Lei ebbe il coraggio di chiedermi come. Io pensai che mi stava provocando... molto. Che ne sa lei

di come gli ho guardato la gonna la prima volta che l'ho vista e me la sarei scopata lì davanti a

tutti. Quella gonna larga e giocosa che avrei voluto metterci la testa sotto e farla impazzire con

le mie mani cattive. Che ne sa lei di quella volta che incontrata alla festa di una sera,

riempiendomi di belle parole, me la sarei fatta anche lì abbassandogli le mutandine nell'angolo

del bagno di un circolo all'aperto. Che ne sa lei di quello che mi viene da pensare quando la

vedo...lei così carica...chissà come scopa mi domando...e mi viene su. Mi passo la mano sopra il

pantalone e lo sento già duro farsi spazio tra elastici e cerniere. Che ne sa lei di come potrei

mai toccarle il culo...della goduria che provo al sol pensiero di sollevargli quella gonna e

posarla con le mani sul mio letto grande e mentre lei mi guarda dalla mezza luna a specchio,

colare tra le gambe una goccia di saliva che dev'essere quella che servirà a farle traboccare il

vaso, e il vaso è la sua fica che ora è pronta bagnata come un anfora piena all'orlo del labbro

mangiato che è la visione di lei mentre si fa penetrare dal mio cazzo ora grande e bollente. Ardo

di ficcarti. Ardo di guardare il mio tronco entrarti dentro. Voglio poggiare la mia mano sinistra

sulla tua natica destra per allargare e infilare lo sguardo sotto i tuoi capelli per vedere di

nascosto la faccia che fai. Amo guardare il viso di nascosto mentre scopo. I tuoi occhiali. Voglio

scoparti con gli occhiali e senza. Voglio poggiarti la mia cappella sulla bocca per vedere

allargarsi i miei due buchini del pezzo prima di venirti colorandoti in viso. Voglio stringere i

tuoi capezzoli tra le dita e sentire la loro rotondità mentre stringendo i denti potrò immaginare

la tua faccia quando in bagno sola ti masturberai pensando al sesso che ti divide. Voglio farti

subire il mio cazzo nel tuo roseo culo... voglio ballarti dentro e riempirti di bianco come la

crema chantilly sul pandoro. Voglio colpirti e di bacino farti venire. Voglio rovesciarti in preda

all'estasi dei miei colpi con una mano farti mischiare i capelli come allo shangai per

ricominciare da capo restando svegli dal sesso rigenerante nella notte che ci accoglierà tra le

calde coperte di un due piazze nero e uno specchio di luna a farci da spettatore pronto a toccarsi

e toccarci per noi. L'energia. Io ti voglio succhiare l'energia dalle cosce e in un 69 rigettarla

nella tua mente per poter riempirti di pensieri di sesso. il sesso che faremo. E voltandomi dalla

gentilezza, guardandoti dall'alto negli occhi, scopandoti, direi---facciamo in silenzio
ilenia — domenica, 26 aprile 2009 09:37
ciao
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 09:57
ciao
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 09:57
la mia selezione ha prodotto il tuo ciao
ilenia — domenica, 26 aprile 2009 09:58
ancora devo finire di leggere
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 09:58
prego
ilenia — domenica, 26 aprile 2009 10:06
complimenti....
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 10:12
ringrazio le tue parole
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 10:12
scrivo su un blog.
uno come tanti — domenica, 26 aprile 2009 10:13
pardon mi assento vado in cucina. ciuss
ilenia — domenica, 26 aprile 2009 10:13
cia'
uno come tanti — 07:58
tu hai lo stesso nome di una ragazza toscana che è stata mia complice
ilenia — 07:59
eeeeeeeeeeeeeeeeeeee
ilenia — 07:59
complice de che'''''
ilenia — 08:13
ma che fai i scrivi e poi ci metti 1 vita x risp
uno come tanti — 09:00 Non letti
hai ragione
uno come tanti — 09:00 Non letti
scrivo e poi mi allontano
uno come tanti — 09:01 Non letti
sono diviso a fare cose
uno come tanti — 09:01 Non letti
controllavo la cucina
uno come tanti — 09:01 Non letti
fra un minuto esco di casa
uno come tanti — 09:01 Non letti
ilenia di cortona
uno come tanti — 09:01 Non letti
cortona confine umbro toscano
uno come tanti — 09:02 Non letti
una bellissima cittadina medievale come tutta quella zona
uno come tanti — 09:02 Non letti
lei aveva la carnagione olivastra era alta quanto me
uno come tanti — 09:02 Non letti
faceva la parrucchiera
uno come tanti — 09:02 Non letti
il negozio era suo
uno come tanti — 09:02 Non letti
e quest'idea dell'imprenditrice mi ha sempre stuzzicato
uno come tanti — 09:03 Non letti
la conobbi al mare in toscana 3 estati fa credo
uno come tanti — 09:03 Non letti
il nostro corpo risponde ad imput che non conosciamo bene
uno come tanti — 09:03 Non letti
io non so perchè lei mi accendeva
uno come tanti — 09:04 Non letti
ma so di certo che le notti che ho passato con lei sono state molto lunghe
uno come tanti — 09:04 Non letti
facevamo rumore e i vicini sicuramente ci sentivano
uno come tanti — 09:04 Non letti
lasciai addirittura una macchia di sangue del mio piede sul muro
uno come tanti — 09:05 Non letti
non me ne accorsi che lo sfregare del piede contro il muro era tanto...
uno come tanti — 09:05 Non letti
aveva un parquet che era bello passeggiare sopra per andare dalla sua camera al bagno e ritornarvi nelle ore notturne
uno come tanti — 09:06 Non letti
eravamo molto affiatati, la sua voce mi penetrava come fosse lui il mio maschio
uno come tanti — 09:06 Non letti
era una donna che aveva la chimica in suo favore
uno come tanti — 09:06 Non letti
fu tra i miei primi post
uno come tanti — 09:06 Non letti
e fu la prima foto che misi di lei sul blog
uno come tanti — 09:07 Non letti
aveva un buon gusto
uno come tanti — 09:07 Non letti
il suo corpo
uno come tanti — 09:07 Non letti
aveva dei bei fianchi sebbene lei dicesse che non le piacevano
uno come tanti — 09:08 Non letti
si poteva prendere dagli stessi e serrarli bene mentre ci si scontrava
uno come tanti — 09:09 Non letti
ricordo ancora le sue stridenti parole, sommosse tra cuscini bianchi, luce di luna sotto una finestra di mansarda che dicevano non fermarti.
uno come tanti — 09:09 Non letti
vado cara. ciuss

Prestito da Carlo Fava

Io domino perché mi muovo veloce,, sono fluido, elusivo, disimpegnato. Forse sono un po’ più furbo che intelligente; insomma, sono un uomo moderno. Ma
talmente moderno che sono convinto che la società non esiste! E se esiste…non me ne frega niente.

Sono un uomo flessibile ho un riflesso incredibile...
ho una vita invidiabile...
adesso che ci penso bene in tutta questa flessibilità
può darsi che manchi qualcosa
quel mezzo centimetro di felicità.

--------------------------------------------

Flessibili.
sono gli uomini partigiani
sono i precari i partigiani.
precari sono coloro che non sanno del loro futuro.
i partigiani dei giorni nostri chi sono?
sono io.
sei tu.
è il popolo con 1000 euro al mese quando li ha.
è il migrante.
è lo sfollato di questi tempi.
è il credente che a sentire il suo papa quasi quasi non sa più a chi credere.
è colui che si lamenta sempre, gli piace festeggiare, non si cura di leggere qualcosa, non ha grandi passioni, non ha grandi idee, aspetta e spera
è il tele"comandato"visivo medio italiano.

venerdì 24 aprile 2009

mercoledì 22 aprile 2009

La prof.

ieri ho rivisto una donna per la quale trattengo fantasie. Assaporo il momento di potergliele sussurrare una per una nell'orecchio, ho voglia di vincerla, ho voglia di vedermi solo con lei demolitore armato scavarle un buco nel muro. Me la guardavo e nessuno sapeva ciò che pensavo, è proprio bbona, me la sarei fatta davanti a tutti ieri. perdio se me la farei quella donna! sarebbe coronare il sogno che ho sempre coltivato fin da ragazzino, scoparmi una prof. Di italiano per giunta. Già e la giunta non è caso, ma voi non potete capire. ciuss in madrelingua

sabato 18 aprile 2009

Sfidanti di spade

E' entrata furtivamente mentre io ero distratto si è rannicchiata all'ombra prima di lasciarsi scoprire. Erano le sue mani che scivolano nei miei pantaloni e lei comandava quelle come fosse alla guida di un taxi, sapeva dove volevo arrivare. Si è lasciata accomodare su un rosso velluto che si trovava lì per caso, morbido spugna ha accolto le sue terga e come fiato al collo me la sono ritrovata con quello sulla cinta dei pantaloni. Aveva lo sguardo sospeso e si immaginava la scoperta che era lì dal divenire. Le sue indagatrici mani mi prendevano in ogni punto al millimetro come a disegnarne la linea dopo. Aveva i capelli nocciola ed erano fili precisi tagliati uno ad uno trattati con cura maniacale, avevo la precisione del suo viso al mio cospetto e mi sentivo improvvisato sulla scena di un film estero. Questa donna era tutta in me e non la sentivo ancora, mi aveva rapito, prigioniero del suo desiderio. La immaginavo puntellarsi con rossetto e cipria il viso, le donne di una volta che non avevano "u russ" usavano pungersi le labbra con un ago per farle apparire più rosse. E tu che racchiudi quel sangue sei stata la primavera quando mi hai avvicinato il tuo fiore. Aveva la bocca aperta, quella bocca aperta che sembra parlare senza suoni, che sembra chiamare senza voce, che sembra la bocca di una che pompa. Una che pompa, che succhia, che si ricerca in nuove forme, nuove prese, che cerca di essere il nuovo modello immaginario nel suo avversario che sconfigge ogni volta che arriva a destinazione. Durante il percorso la pompinara si appassiona nel succhiare, pare che stia pomiciando con un altro uomo, pare che stia pomiciando con un'altra cosa e questa non mi appartiene. Il suo sguardo pieno guarda in alto a cercare il mio consenso, a cercare il mio occhio chiuso, a cercare il mio sguardo piaciuto. C'è un momento in cui ella vorrebbe comandarmi al punto di ordinarmi il divenire e io sebbene non sia siamese riesco ad avvertire quel comando. Mi lancia il segnale e mi dice di venire. Vieni comunque, vieni dove vuoi, ma vieni. Il comando è terribile, è orribile perchè io vorrei ancora e ancora giocare, guardarmela suggere e sentirmi padrone di quella testa e quella mano che sono sotto di me, ma non mi accorgo che è solo un gioco, pretendo. Spingo quella testa con forza affogando la sua gola col mio pezzo e sento un rumore, tossisce. Ho spezzato quella catena, devo ricucire. Succhia, succhialo. Mi lascio esclamare a mezzo volume, la sfida è ancora aperta.
Sciocco verrò a cadere sotto i suoi piedi. Come in un copione, copioso mi perderò in gocce bianche non latte e trasparenze, non avrò ancora trafitto il suo corpo tra le gambe, non avrò, ma io avrò perso. Seme.

giovedì 16 aprile 2009

Satirico

questa volta non riesco a godermi annozero tutto.
sonno.

tra poco mi servirà altro sesso.

martedì 14 aprile 2009

treni lenti espressi

si va e si viene dai treni spesso alla mia giovane età e alla mia condizione precaria di vita da semi operaio da semi impiegato da semi inseminatore da seminatore. Se fossi un vino mi chiamerei oltrepò perchè mi piace l'accento finale.
E' stata una settimana piuttosto piovosa dalle mie, o meglio i primi giorni del mio arrivo in terra di bari ottimi gli ultimi no. Pasquetta in casa, pasqua idem. Ho visitato una masseria, posto incantevole ma luogo inadatto secondo me per progetti vari. Da pensarci ma io escluderei. Si è fatta viva un'altra persona e intanto io sono stato in regione ad avere la mia quota di benemerito 25mila euro o meglio la convenzione. Ho avuto la mente in stand by e piuttosto preoccupata in questo periodo. Sono stato all'archivio storico diocesano per reperire informazioni storiche sui miei avi, ho l'obbligo morale di donare ad un mio lontano parente un albero genealogico...se riuscirà a vivere in tempo lui 84a. si potrebbe saltare di pali in frasca che tanto mi piace pensanrlo...ma chissà come si fa a saltare da un palo ad una frasca...da dove nasce questa affermazione. chissà...ma cmq nn salterò per stavolta. domani devo riscuotere un assegno vado a letto. notte lombarda.

domenica 5 aprile 2009

Ustmamò

un estate faaaaaa non c'eri che tuuuu. ce l'ho in testa da giorni.
invece voglio postarvi un video sempre degli stessi ex Ustamamò. un video di una loro canzone che riprende quel famoso canto di partigiani intitolato "dalle belle città". Canto memorabile di partigiani di montagna, in questa versione degli ust la canzone è davvero bella. ti prende. Buona visione

p.s. sto per partire per bari. rimarrò a casa una settimana, al ritorno mi attendono gli ultimi preparativi della giornata del 25 aprile nel paese dove abito. Saluti resistenti

giovedì 2 aprile 2009

pochi giorni

pochi giorni fa ho toccato la sua pelle, pochi giorni fa ho abbracciato il suo corpo, pochi giorni fa ho baciato la sua bocca, pochi giorni fa ho leccato la sua ferita, pochi giorni fa ho goduto con lei, pochi giorni fa ero altrove, pochi giorni fa gli tiravo i capelli, pochi giorni fa ero dolce, pochi giorni fa avevo il mal di testa, pochi giorni fa ero in casa sua, pochi giorni fa ero nel popolare neo-medioevo di una toscana pendente, pochi giorni fa ero tra le sue gambe, pochi giorni fa ho ballato con il suo sorriso, pochi giorni fa digitavo da altri posti, pochi giorni fa bevevo finocchi in bustine, pochi giorni fa piangevo dentro, pochi giorni fa parlavo, pochi giorni fa pioveva, pochi giorni fa venne una rosa, pochi giorni fa ho scritto qualcosa, pochi giorni fa guardavo bei seni, pochi giorni fa palpavo il suo culo, pochi giorni fa avevo le chiavi, pochi giorni fa sapevo dov'era, pochi giorni fa leggevo giornali, pochi giorni fa guardavo di danze, pochi giorni fa avevo speranze.
Quelle tardano a morire, sono come i vecchi negli ospizi, come i capi di governi più odiati, come mai i migliori sono, come mezzi giorni sognati d'estate, come le sue mani più grandi del pensiero che ti fai, come un 38 di scarpe, come sfilarsi mutandine e farlo come se fosse da sempre... svegliarsi con un pompino è come farsi una doccia calda al mattino, godere di baci giocati come lancio di dadi sul tappeto verde, un estate faaa non c'eri che tu, ma l'estate somiglia a un gioco sembra lunga ma dura poco e i canti partigiani degli stessi cantanti ti fanno sospirare come guardare le torte riuscite bene, alle mele. Spezzatini con riso thai fior fiore. Capelli neri corti, un dolce sorriso da non staccar lo sguardo mai, nessun amore, nessuna poesia, gelosia e orti botanici piovuti dal cielo fanno confusione ulteriore quando in testa la vedo. Se io avessi preso il treno in corsa non l'avrei mollata questa occasione, prenderò il prossimo treno. Accendete le luci. Arrivo

mercoledì 1 aprile 2009

Beppe Grillo abbandona il programma Exit su La7

Credo che in questo momento in cui scrivo centinaia di giornalisti stanno per scrivere il lancio di agenzie a velocità della luce per cui penso che il mio blog potrebbe salire in vetta alle classifiche dei motori di ricerca seppure per qualche manciata di minuti/secondi (come già avvenuto con la storia della Annunziata che lasciava Santoro). Ero in cucina a guardare la puntata di un programmino fatto pure male che si chiama Exit e condotto dalla Ilaria D'amico (e chi è...quella che conduceva per mediaset programmi di intrattenimento mi pare, cazzatine) che ho potuto notare non essere una grande giornalista nè tanto meno mediatrice nei confronti. Beppe Grillo li ha fregati...
Grillo si è presentato con bicchiere d'acqua alla mano pronto alla raffica. Ha mitragliato nel suo stile le sue idee che per altro condivido in gran parte specialmente nella modalità ovvero nella voglia di ripartire dal basso dal loco dai comuni dalle liste civiche sebbene poi i miei riferimenti politici siano a sinistra delle cose...con i se e con i ma dovuti al sistema rappresentativo che odio. Dicevo..Grillo tenta di parlare di continuo e fa un monologo di 10minuti circa serrati dove in alcuni passaggi è stato oggetto di tentati interventi per fermarlo da parte dei politici seduti in studio (lui parlava in diretta da bruxelles)...la tecnica del politico da show è quella di interrompere l'avversario nelmomento in cui dice cose che prendono la platea. Credo che Grillo conosca il meccanismo a cui siamo abituati noi telespettatori e lo ha driblato fino all'ultimo sottraendosi al temuto confronto (temuto lo penso io) dove avrebbe potuto slittare nei contenuti dei viscidi avversari che a mio dire la sanno lunga... Ritengo pertanto che abbia fatto bene ad abbandonare la diretta. Da notare è che il pubblico è stato molto solidale con lui a suon di applausi che si scrosciavano ripetutamente. LA sua è stata ovviamente una mossa mediatica contro il nemico TV. Sarà dura che si riveda...e domani la stampa servile penso che si sprecherà contro di lui per cercare di denigrarlo. Per me quella persona rappresenta la sfida tra internet e la tv. Il futuro e il passato. Nessuna lode s'intenda ma semplicemente un rispetto verso chi ha deciso di uscire dalle righe del suo lavoro per denunciare e proporre delle alternative, io penso che il futuro di questo paese possono essere solo le associazioni libere fra persone. Vi consiglio a questo punto di vedere l'ultima puntata di Report (il grande inganno). Saluti politicamente corretti.
Ciuss

Illuminami d'immenso