giovedì 2 aprile 2009

pochi giorni

pochi giorni fa ho toccato la sua pelle, pochi giorni fa ho abbracciato il suo corpo, pochi giorni fa ho baciato la sua bocca, pochi giorni fa ho leccato la sua ferita, pochi giorni fa ho goduto con lei, pochi giorni fa ero altrove, pochi giorni fa gli tiravo i capelli, pochi giorni fa ero dolce, pochi giorni fa avevo il mal di testa, pochi giorni fa ero in casa sua, pochi giorni fa ero nel popolare neo-medioevo di una toscana pendente, pochi giorni fa ero tra le sue gambe, pochi giorni fa ho ballato con il suo sorriso, pochi giorni fa digitavo da altri posti, pochi giorni fa bevevo finocchi in bustine, pochi giorni fa piangevo dentro, pochi giorni fa parlavo, pochi giorni fa pioveva, pochi giorni fa venne una rosa, pochi giorni fa ho scritto qualcosa, pochi giorni fa guardavo bei seni, pochi giorni fa palpavo il suo culo, pochi giorni fa avevo le chiavi, pochi giorni fa sapevo dov'era, pochi giorni fa leggevo giornali, pochi giorni fa guardavo di danze, pochi giorni fa avevo speranze.
Quelle tardano a morire, sono come i vecchi negli ospizi, come i capi di governi più odiati, come mai i migliori sono, come mezzi giorni sognati d'estate, come le sue mani più grandi del pensiero che ti fai, come un 38 di scarpe, come sfilarsi mutandine e farlo come se fosse da sempre... svegliarsi con un pompino è come farsi una doccia calda al mattino, godere di baci giocati come lancio di dadi sul tappeto verde, un estate faaa non c'eri che tu, ma l'estate somiglia a un gioco sembra lunga ma dura poco e i canti partigiani degli stessi cantanti ti fanno sospirare come guardare le torte riuscite bene, alle mele. Spezzatini con riso thai fior fiore. Capelli neri corti, un dolce sorriso da non staccar lo sguardo mai, nessun amore, nessuna poesia, gelosia e orti botanici piovuti dal cielo fanno confusione ulteriore quando in testa la vedo. Se io avessi preso il treno in corsa non l'avrei mollata questa occasione, prenderò il prossimo treno. Accendete le luci. Arrivo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non correre per prendere un treno...... quelli passano ogni giorno ma .... la gioia no.

Anonimo ha detto...

Giovane amico, la certezza di essere compresi quando si scrive non c'e' mai, te lo dico per lunga esperienza. Anzi quasi mai si verifica ma quando nelle nostre parole chi legge trova qualche cosa di se stesso, l'oniettivo e' raggiunto. Leggendoti rivedo me stesso alla tua eta', probabilmente nella realta' ci divide tutto ma rileggo me stesso nelle tue parole. E questo e' cio' che sono riusciti a fare i poeti che hai citato. Fregatene di quello che volevano dire, pensa a cio' che vuoi dire tu con le loro parole..
Hasta la victoria, siempre. Amigo.

Uno ha detto...

hasta siempre sorridenti

Anonimo ha detto...

ma perchè non prendete sto treno e vi godete il viaggio...può essere meraviglioso..pieno di paesaggi sconosciuti..qualche volta consueti,tutti uguali...ma poi arriva una galleria...buio...e in fondo la luce..con un nuovo paesaggio...ancora da scoprire, dal finestrino scorre quello che sembra sempre uguale ma che non lo è mai...niente è mai uguale a prima..neanche in un paesaggio già visto...basta mantenere l'incanto...si è sempre sullo stesso treno..accogliente, caldo, sicuro, confortevole...come solo una donna può essere...da provare..e non scendere alla prossima fermata, anche se sembra che sia una bella via d'uscita...

Illuminami d'immenso