mercoledì 26 marzo 2008

E dai.

E dai toccati dai, so che vuoi farlo. Cerchi uno stimolo. E fallo ora, adesso. Voglio saperti ansimare, voglio vedere la tua mano sollevare la gonna. Io, da una bassa prospettiva, quasi sotto il tavolo, ti guardo. Allarga quelle gambe ormai stanche, vogliono anche loro la tua lingua sporca uscire tagliata dalla bocca. Leccarsi. Voglio essere spettatore delle tue dita che roteando ti cercano all'infinito. E grida dai. Masturbati dai. E fallo. Ti guardo gli occhi socchiusi mentre cadi nella tentazione delle mie parole, toccati il seno. Passati le mani sui seni, passati le mani sul basso ventre, struscia le gambe ritmicamente. Allenati in fica. Schizzala la tua voglia puttana. Sana puttana. Dai fammi sorridere di lussurioso piacere. Sempre lo zigomo prima degli occhi e poi la tua persona a schiacciarsi le mani contro un pezzo di pelo, di pelle. Vorrei sentire poggiare le mie palle profumate di sudore pubico maschile sulla tua fica rotta. Voglio fotterti come una troia. Ma una troia sana. Di quelle che non lo dicono ma vogliono sentirselo dire...come già una volta ho scritto. Porca Sporca. Tu sei una puttana e devi prenderti il cazzo che ti piace, duro in fica, duro in culo, duro in bocca e mi spagnoleggierai per poi bere in un calice cristallo la mia acqua sorgiva. Rigoli di lingue a suggere i nostri piaceri. Piangi pure sgualdrina. Sguattera, bizzoca. E masturbati come fosse aprire la porta al venditore di aspirapolveri. Succhiarglielo all'improvviso mentre ancora tenta di convincerti a comprare, e regalare calore tra corpi. Passa la tua mano ancora, masturbati piano, veloce, forte, colpiscila, spingi e piscia. Eiacula sorridi. Eiacula donna eiacula uomo. Eiaculazioni. Orgasmi. Bugie ripetute allo specchio mentre i film li passano anche di notte quando tutti dormono. Fingi di sfogarti e ripeti a te stessa perchè non scopo. Scopalo, fatti scopare, fatti chiavare, chiava. Trapana e fatti trapanare perchè sei una dolce puttana di borgo. Fatti infilare un manico inglese pieno di grazia ed eleganza nei sotterranei dei tuoi colori. Non capire non serve, servirà guardarsi le dita e dirsi sono venuta.

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Illuminami d'immenso