giovedì 29 gennaio 2009

Ha scritto Ken Follet nel -Codice Rebecca-

Posto un testo che la B. mi ha cortesemente girato via mail, l'immaginario, l'inserimento delle scene, diciamo la struttura è simile alla mia ma il suo modus operandi è più costruito nella realtà. Ho trovato dei punti interessanti che condivido come scene perchè le ritrovo nella mia mente talvolta ovvero: la schiena arcuata su una pila di cuscini (ci vedo una fellatio da lei subita e un sesso con lui sopra) e la frase come grandissimo finale -Bastardo, mettimelo dentro!- emblematico epilogo di un percorso a ostacoli per lei, come il buttare all'aria il tavolo da poker nei saloon da far west o meglio ancora buttare a terra le pedine durante una partita a scacchi decretando la perdita a tavolino. A voi la lettura...

> Nei giorni scorsi si era parlato di rasatura del pube e di come farlo
> Diventare un gioco erotico.
> Sono andata a cercare questa descrizione in un vecchio libro di Ken
> Follet, "Il codice Rebecca" (PAROLE DELLA B. -NDBLOGATORE-)

>
> Ecco perche' era intento a radere il pube a Sonja.
> Era un vello nero e ruvido, e cresceva molto in fretta.
> L'espediente delle rasature frequenti consentiva a Sonja di indossare I
> Calzoni semitrasparenti senza bisogno del consueto perizoma adorno di
> Lustrini.
> Questo e la voce insistente e fondata secondo cui non aveva niente
> Sotto I pantaloni, l'avevano aiutata a diventare la piu' nota danzatrice
> Del ventre del momento.
> Wolff immerse il pennello nella ciotola e comincio' a spalamare la
> Schiuma.
> Lei era distesa sul letto, con la schiena arcuata da una pila di
> Cuscini, e lo guardava sospettosa.
> Non era attratta da quella cerimoinia, l'ultima perversione di Wolff.
> Era convinta che non le sarebbe piaciuto.
> Wolff la sapeva piu' lunga.
> Lui conosceva I meccanismi mentali di Sonja, e ne conosceva il corpo
> Meglio di quanto non lo con lo conoscesse lei stessa,
> E voleva qualcosa da lei.
> Le strofino' contro la pelle il morbido pennello e disse:"Ho pensato
> Ad un altro modo per mettere le mani su quelle cartelle".
> "E quale"
> Non le rispose subito.
> Poso' il pennello e prese il rasoio.
> Ne saggio' la lama affilata con il pollice, poi la guardo' diritto
> Negli occhi.
> Lei lo fissava affascinata come da una malia.
> Wolff si chino' ulteriormente, le divarico' un po' le gambe, le
> Accosto il rasoio alla pelle, e lo spinse verso l'alto con movimento
> Leggero e attento.
> Le disse: "Mi faro' amico un ufficiale britannico"
> Lei non replico'; lo stava ascoltando senza attenzione.Wolff asciugo'
> Il rasoio con una salvietta.
> Con un dito della mano sinistra posato sulla zona gia' rasata tese la
> Pelle e avvicino' il rasoio.
> "Poi lo portero' qui" continuo'.
> "Oh, no" si oppose Sonja.
> Lui appoggio' la lama del rasoio e la fece scivolare dolcemente verso
> L'alto.
> Lei comincio' a respirare piu' forte.
> Wolff asciugo' il rasoio e glielo passo' sulla pelle ancora una volta e
> Un'altra ancora.
> "E faro' in modo che l'ufficiale porti con se la sua cartella"
> Le poso' il dito sul suo punto piu' sensibile e comincio' a sfiorarla
> Intorno a esso. Sonja chiuse gli occhi.
> Wolff verso' dell'acqua calda da una pentola in una ciotola per terra
> Vicino a lui.
> Immerse il panno nell'acqua , poi lo strizzo'.
> Le premette il panno caldo contro la pelle rasata.
> "Ah Dio!".
> Wolff si sfilo' l'accappatoio e rimase nudo.
> Prese una bottiglia di olio emolliente, se ne verso' qualche goccia
> Sul palmo della mano destra, e si mise in ginocchio sul letto accanto
> A Sonja.
> Poi, le unse il pube.
> "Non lo faro'" dichiaro' lei mentre il suo corpo cominciava a fremere.
> Lui prese dell'altro olio, e la massaggio' in tutte le pieghe e le
> Fenditure.
> Le mise la mano sinistra sul collo, per tenerla giu' ferma. "Lo farai"
> Le sue dita esplorarono e premettero, con tocco meno delicato.
> "No" disse lei.
> "Si" ribatte' lui.
> Sonja scrollo' la testa con ostinazione. Il suo corpo si contorse,
> Incapace
> Di resistere all'intensa ondata di piacere.
> Comincio' a tremare e infine proruppe in una serie di gemiti, presa
> Del godimento. Poi si rilasso'.
> Ma Wolff non le lascio' tregua. Continuo' ad accarezzare la sua pelle
> Morbida e liscia mentre con la mano sinistra le pizzicava I capezzoli
> Bruni. Sonja sopraffatta comincio' a muoversi di nuovo.
> Apri' gli occhi e vide che anche lui era eccitato. Gli disse :
> "Bastardo, mettimelo dentro"
> Lui sogghigno'.
> Il senso di potere era come una droga. Si mise sopra di
> Lei, tenendosi pero' sollevato sulle braccia.
> Sonja lo prego':"Presto".
> "lo farai?"
> Le sfioro' il corpo con il suo, poi si fermo' di nuovo. "Lo farai?"
> "Si, ti prego!"
> Wolff emise un lungo sospiro e scese dentro di lei.

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